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 “Il diritto della Rete: la parola all’esperto in materia”-INTERVISTA de IL SOLE 24 ORE 28 giugno 2013 all’avv.  Deborah Bianchi

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Ritratto Deb Intervista Sole 24 Ore giugno 2013

L’avv. Deborah Bianchi esercita in Firenze e Pistoia. Avvocato specializzato in diritto dell’Internet con Master Università di Padova in “Diritto della Rete” edizione 2006. La sua esperienza si focalizza nel settore del risarcimento danni nell’Internet: danno alla persona, danno all’impresa, gestione del rischio sinistro-privacy nella sanità elettronica. Si occupa di contratti on line e di redazione di privacy policy aziendali nonché del contenzioso sui controlli difensivi del datore di lavoro. Collabora con le riviste giuridiche de Il Sole 24 Ore. E’ consigliere di associazioni attive nel mondo del diritto della Rete.

LA FORMAZIONE
Come nasce la Sua passione per il diritto?
Sono sempre stata molto attratta dalle costruzioni scientifiche molto rigorose ma al tempo stesso anche dalla linearità e dalla semplicità della pratica. Il diritto univa questi due profili: scienza e pratica.
Qual è il Suo percorso formativo?
Ho frequentato il liceo scientifico, poi mi sono laureata in Giurisprudenza a Firenze e mi sono specializzata frequentando il Master in Diritto della Rete all’Università di Padova. Il tutto costellato da attività di stage e corsi di approfondimento che ruotano intorno ai temi della Giustizia, del Danno e dell’Internet.

L’ATTIVITÀ PROFESSIONALE
Quale il Suo settore di specializzazione?
Il mio settore di specializzazione è l’applicazione del diritto all’Internet in particolare nella materia del risarcimento danni.
Mi occupo di cura della privacy per le strutture sanitarie pubbliche e private; assistenza giudiziale di una delle maggiori compagnie telefoniche ai tempi della battaglia tra gestori e pubbliche amministrazioni per l’installazione delle stazioni radio base per la telefonia cellulare; tutela dei diritti del consumatore elettronico.
Un successo professionale che ricorda con piacere?
La battaglia contro un Quotidiano telematico tra i più autorevoli a livello nazionale per la tutela della web reputation di un mio Assistito risoltasi in una grande vittoria della giustizia sulla gogna mediatica ingiustificata.
E’ iscritta ad associazioni professionali?
Sono iscritta al Gruppo Persona e Danno del Prof. Paolo Cendon che si cura appunto della materia del risarcimento a 360 gradi in tutte le sue sfumature.
Ci può descrivere una Sua giornata di lavoro?
Sveglia alle 6.00. Uno sguardo al mio quotidiano preferito: Il Sole 24 Ore (non è piaggeria). Uno sguardo alla posta elettronica e poi ai Social Network. Quando ci sono sentenze fresche di giornata nella mia materia pubblico una breve nota sul mio sito web, sui Social e via in tribunale. Il pomeriggio è dedicato all’incontro con i clienti e alla redazione degli atti. Da bravo topo di biblioteca, però, preferisco dedicare il pomeriggio allo studio quando gli impegni professionali lo consentono.

IL DIRITTO DELLA RETE
Nessuno oggi può fare a meno di Internet, ma cosa si intende per diritto della Rete?
Il diritto della Rete o i “diritti nativi dell’Internet” afferiscono a una realtà totalmente nuova ovvero la dimensione elettronica della vita.
Tale dimensione vede i Soggetti attivi (persone, imprese, P.A.) come corpi informativi elettronici o nelle ipotesi più complesse come piattaforme digitali. Soggetti che svincolati dalla territorialità possono trovarsi e comunicare in ogni parte del mondo.
Il diritto della Rete è lo strumento di tutela di questi Soggetti elettronici che a volte sono identità personali digitali violate (danno alla web reputation), altre volte sono marchi violati, altre volte ancora sono consumatori gabbati da pratiche commerciali scorrette (pubblicità ingannevole) oppure sono vittime di reati di cyberstalking, di accesso abusivo a sistema informatico di pedopornografia web.
Che cosa sono la web e la brand reputation?
Web reputation è la reputazione on line di una persona. Brand reputation è la reputazione on line di un’impresa. Con l’avvento della Rete possiamo individuare un’era dell’identità pre-Google e un’era-Google dell’identità. Nell’era pre-Google l’identità e la reputazione di un soggetto (persona o impresa) dipendevano in gran parte dalla condotta dell’interessato. Nell’era-Google l’identità e la reputazione dipendono solo in minima parte dalla condotta e dai contenuti postati on line dall’interessato perché la maggior parte della nostra reputazione è frutto delle informazioni pescate nel web e nei social network dal motore di ricerca. Pensiamo a Google Suggest e ai tanti contenziosi usciti fuori per gli abbinamenti ingiustamente diffamatori generati dall’algoritmo. Il tema è diffusamente trattato nel mio libro di freschissima uscita per Il Sole 24 Ore “Danno e Internet” .
E in che modo i privati e le aziende si possono tutelare in caso di danno alla web e alla brand reputation?
La lesione della web reputation è un brutto affare perché eseguire la bonifica digitale richiede tempo ma è comunque una cosa possibile. La prima mossa è cercare di interloquire con il sito web sorgente del pregiudizio. Se poi le trattative falliscono non resta che avviare una procedura d’urgenza. A Google possiamo rivolgerci solo quando abbiamo adempiuto a questa prima fase della bonifica.
In quale settore del diritto alla rete riceve maggiori richieste oggi dai Suoi clienti?
La bonifica digitale per danno alla web e alla brand reputation è uno dei settori più forti. Tuttavia anche il settore della gestione del rischio-privacy nella sanità on line è un ambito molto richiesto. Poi c’è la contrattualistica negli e-commerce, la violazione dei marchi e il plagio on line.
Anche la Pubblica Amministrazione sta attraversando un processo di digitalizzazione per rendere i servizi offerti ai cittadini più rapidi. In questo caso quali sono le maggiori problematiche che la PA incontra nell’utilizzo di Internet?
La digitalizzazione della PA trova le maggiori criticità nell’adozione del cloud computing e della data protection. Poi c’è la problematica più impegnativa della conservazione sostitutiva dei documenti o dematerializzazione.
In questo settore del Diritto quanto incide la disciplina internazionale?
Beh, Internet è di per sé una realtà internazionale. Tuttavia possiamo osservare dei limiti all’internazionalità del web laddove si vada a trattare l’area della data protection in cui di solito vale la disciplina del Paese di appartenenza (ora c’è una battaglia in atto Unione Europea contro il resto del mondo con il Regolamento UE data protection in corso di approvazione). Anche l’area della tutela del consumatore digitale impone l’applicazione della disciplina del Paese di appartenenza (ratio del favor per il soggetto debole). L’area del commercio elettronico B2B (Business to Business) ovvero quello tra imprese lascia all’autonomia contrattuale la scelta della giurisdizione e della disciplina applicabile. Solo laddove i contratti non lo abbiano previsto si rimette ai trattati internazionali l’indicazione sul diritto applicabile.

LO STUDIO
Quando è nato il Suo studio?
Il mio Studio è nato nel 2002.
Quali sono le sedi?
A Firenze c’è la sede principale in Piazzale Porta al Prato 14. Poi c’è la sede di Pistoia in via XX Settembre 26.
Quale l’organizzazione e la mission dello Studio?
Quando penso al mio Studio penso a una sartoria la cui mission è cucire l’abito a misura delle esigenze del cliente. L’organizzazione dunque è di taglio artigianale in cui vale molto il contatto diretto tra avvocato e cliente.

DIETRO LA TOGA…
Un Suo hobby?
Mi piace cucinare, mi rilassa. Il mio piatto a effetto è la catalana di astice con cruditè di verdura, frutta fresca, frutta candita e fiori.
La lettura di un libro che consiglia?
George Orwell, “1984” è una buona palestra per capire le dinamiche dei Signori della Rete o come direbbe Jeremy Rifkin ne “L’era dell’accesso” dei GateKeepers, i nuovi tiranni del mondo interconnesso: altro libro che consiglio.

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